Ricerca della verità / Notizie non confermate / Discriminazione

Drucken

Il Consiglio svizzero della stampa ha parzialmente accolto un reclamo contro due articoli online del quotidiano «24heures». Gli articoli recano i titoli «Un Nigérian de 45 ans tué par son petit frère à la gare» (Un nigeriano di 45 anni ucciso dal fratello minore alla stazione) e «Drame à Lausanne: un homme décède après une altercation à la gare. La victime, âgée de 45 ans, a été tuée par son petit frère de 35 ans» (Dramma a Losanna: un uomo muore dopo una lite alla stazione. La vittima, 45 anni, è stata uccisa dal fratello minore, di 35). Il primo articolo, nella parte conclusiva, si interroga sul contesto e su quali siano i nessi tra queste persone di origine nigeriana e il loro status di soggiorno, il traffico di droga o un’eventuale aggressione con arma da taglio. 

I reclamanti, tra cui il fratello della vittima, rimproverano al giornale di aver annunciato un fratricidio, mentre le indagini hanno rivelato molto velocemente che non si trattava di un omicidio. Denunciano inoltre espressioni discriminatorie che collegano a stereotipi la nazionalità degli attori. 

Dopo aver esaminato il caso, il Consiglio della stampa ritiene che, titolando che vi è stato un omicidio, per di più commesso dal fratello della vittima, mentre tali fatti si sono rivelati errati, il giornale abbia commesso una violazione del dovere di ricerca della verità.

Le affermazioni relative alla nazionalità degli attori favoriscono inoltre stereotipi discriminatori, il che costituisce anch’esso una violazione delle norme deontologiche da parte del media.

Presa di posizione 41/2025