Accolto il reclamo contro «Tribune de Genève» e «Blick» (edizione francese): Fonti insufficenti

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Il Consiglio svizzero della stampa ha in gran parte accolto la denuncia di un’insegnante che è stata oggetto di due articoli del «Blick» in lingua francese e della «Tribune de Genève». Erano stati pubblicati il 18 maggio 2022 e intitolati rispettivamente «Une prof genevoise avait fait un salut nazi en classe: elle est réintégrée» (Un’insegnante ginevrina aveva fatto il saluto nazista in classe: è stata reintegrata) e «La réintégration d’une enseignante divise le Conseil d’Etat» (La reintegrazione di un’insegnante divide il Consiglio di Stato). Gli articoli riportavano prevalentemente le numerose reazioni critiche a questa reintegrazione dopo un anno di sospensione, senza tuttavia dare la parola alla principale interessata. Il Consiglio svizzero della stampa ritiene giustificate due delle lamentele contenute nel reclamo: i giornalisti avrebbero dovuto cercare di mettere l’insegnante di fronte alle gravi accuse mosse contro di lei, per capire se avesse o meno simpatie naziste; inoltre, non hanno verificato a sufficienza i fatti, contrastandoli con più fonti. Per contro, il Consiglio della stampa ritiene che «Blick» e «Tribune de Genève» abbiano rispettato adeguatamente la privacy della denunciante, limitandosi a menzionare nei loro servizi giornalistici il nome della scuola in questione e la data del suo ritorno in classe.

Presa di posizione 26/2023