Il Consiglio della fondazione informa: Tassa di trattazione a partire dal 2026

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Buone notizie: il Parlamento riconosce il valore dell’autoregolamentazione giornalistica e, quindi, anche il lavoro del Consiglio svizzero della stampa. Sulla base dell’iniziativa parlamentare Chassot, nella sessione di dicembre è stato inserito nella LRTV che in futuro anche il Consiglio della stampa sarà sostenuto con i proventi dei canoni. Una notizia positiva per questa fine d’anno, che consentirà al Consiglio della stampa di proseguire con il proprio lavoro nell’ambito del budget attuale. La legge e la relativa ordinanza entreranno presumibilmente in vigore solo all’ inizio del 2027. Anche nel 2026, quindi, la situazione finanziaria del Consiglio della stampa resterà impegnativa. Per questo il Consiglio di fondazione si impegna, insieme all’Associazione dei benefattori, a rafforzare il Consiglio della stampa e la sua struttura di sostegno. 

Negli ultimi anni il numero dei reclami è cresciuto costantemente e con esso il carico di lavoro del Consiglio della stampa. Nel 2025 sono stati presentati 177 reclami. Una cifra record. Da un lato questo è incoraggiante, perché mostra che il Consiglio della stampa è sempre più conosciuto e che le sue decisioni sono apprezzate. Dall’altro gli rende impossibile occuparsi di propria iniziativa di temi attuali di etica dei media, per mancanza di risorse. Inoltre, anche i reclami poco fondati richiedono lo stesso impegno di esame e risposta.

Il Consiglio della stampa non sarebbe contrario a ricevere in futuro meno reclami, ma di miglior qualità. Il Consiglio di fondazione ha quindi deciso di introdurre, dal 1º gennaio 2026, una tassa di trattazione già a partire dal primo reclamo: 100 franchi per il primo, 200 franchi per il secondo, 500 franchi per il terzo e 1000 franchi a partire dal quarto reclamo della stessa persona per anno civile. Finora la tassa era dovuta a partire dal terzo reclamo; l’aumento è dunque marginale. Per le organizzazioni e le persone rappresentate da un avvocato non cambia nulla: continuano a pagare 1000 franchi, come finora.