Le dichiarazioni rilasciate nelle interviste vanno verificate?

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I giornali di «CH Media» hanno pubblicato un’intervista approfondita con il climatologo Reto Knutti, su questioni relative alle condizioni meteorologiche estreme, ai cambiamenti climatici, all’esistenza di eventuali connessioni tra i due fenomeni e alle misure più opportune da adottare al riguardo. In un reclamo è stato contestato che il climatologo avrebbe espresso una serie di affermazioni false e infondate. Il reclamante ha chiesto che la validità scientifica di diversi passaggi fosse verificata ed eventualmente contestata come violazione dell’obbligo di ricerca della verità e del corretto uso delle fonti.

Il Consiglio della stampa non ha dato seguito al reclamo, in particolare perché non può né deve esprimersi su controversie scientifiche.

Il Consiglio ha tuttavia fornito un chiarimento in merito al tema «intervista»:

L’intervista si basa sulla rappresentazione di punti di vista personali e ben definitiche devono poter essere espressi e restare tali. Il Consiglio della stampa afferma: «La rappresentazione di opinioni, punti di vista e interpretazioni differenti dei fatti, è una componente necessaria della formazione dell’opinione democratica. Tuttavia, quando vengono rilasciate dichiarazioni del tutto inaspettate, delicate, diffamatorie, lesive della reputazione o molto controverse, oppure palesemente false, è necessario —con il sempre indispensabile distacco giornalistico— indagare anche sulle eventuali fonti utilizzate.

Presa di posizione 27/2025