Controversia: un approccio unilaterale non basta

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Il canale televisivo locale «Léman Bleu» ha trasmesso un reportage su un alterco tra un escursionista e un politico, avvenuto nella proprietà agricola di quest’ultimo, situata nella campagna ginevrina. Questo membro del Gran Consiglio, che è anche presidente della sezione cantonale del suo partito, è stato condannato a una sospensione condizionale della pena, in particolare per lesioni semplici. Nel servizio, il politico e agricoltore ha potuto ripercorrere gli aventi in dettaglio e fornire la propria versione dei fatti. L’escursionista, ferito alla testa e alla mano dal forcone del contadino, indignato per non essere stato interpellato nel reportage, ha contestato la versione della controparte, ma il canale televisivo ha rifiutato la sua richiesta di rettifica. Il reclamo è stato sottoposto al vaglio del Consiglio svizzero della stampa, che lo ha accolto e ha concluso che «Léman Bleu», fornendo un solo punto di vista, non ha ricercato a sufficienza la verità, violando così la cifra 1 della «Dichiarazione». Si sarebbe dovuto tener conto di tutti i dati disponibili e accessibili, nello specifico le informazioni provenienti dall’altro protagonista. Il Consiglio della stampa ritiene che il media abbia commesso un errore: nonostante l’esistenza di una fonte ufficiale, l’agricoltore ha affrontato anche aspetti non toccati dalla sentenza. Per contro, il media non ha violato il suo dovere in materia di ascolto in caso di gravi addebiti e di rettifica.

Presa di posizione 18/2025