Accolto il reclamo contro «LaRegione»: Il dovere di dire la verità vale anche per i facsimili

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In occasione del suo trentesimo anniversario, il quotidiano «LaRegione» ha stampato un facsimile della sua prima pagina. Tra le altre cose, conteneva un articolo su un reato; il testo citava il nome di una persona arrestata per il delitto, ma la notizia era falsa, motivo per il quale un tribunale aveva condannato il giornale. Dunque, già nella prima pubblicazione, non era legittimo citare il nome della persona, la quale— nota bene — era innocente. Il Consiglio della stampa ne conclude che la ripubblicazione dell’articolo viola di nuovo il dovere di verità e che la persona citata è stata identificata in modo ingiustificato. 

In caso di ristampa della pagina storica di un giornale, i requisiti riguardo al dovere di verifica non sono elevati come quelli relativi a una prima pubblicazione. Tuttavia, data la gravità delle accuse infondate, il Consiglio della stampa conclude che nel caso in questione è stato violato il Codice dei giornalisti.

Presa di posizione 17/2023