Respinto il reclamo contro la NZZ: Il Consiglio della stampa non si pronuncia su questioni complesse e controverse

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La NZZ non ha violato il codice deontologico dei giornalisti con l’articolo intitolato «Der grosse Gedächtnis-Streit» (La grande controversia sulla memoria) e sottotitolato «Dürfen Therapeuten allen Erinnerungen ihrer Patientinnen glauben? In der Psychiatrie kursiert eine Verschwörungstheorie». (I terapeuti devono credere a tutti i ricordi dei pazienti? In psichiatria circola una teoria del complotto). L’articolo conteneva un’argomentazione molto dettagliata del complesso quadro clinico riguardante il «disturbo dissociativo dell’identità» e della controversia scientifica sulle sue cause e le sue conseguenze. I appresentanti di una determinata teoria riguardo a questo tema, hanno presentato un reclamo contro l’articolo. Il Consiglio della stampa è giunto alla conclusione che la NZZ non ha violato né il dovere del rispetto della verità, né quello della separazione tra fatti e commenti, né la sfera privata della paziente descritta come esempio di questa problematica. Nella sua decisione il Consiglio della stampa ha tuttavia ricordato i severi requisiti per la pubblicazione di dati altamente personali. E ha sottolineato una volta ancora che il suo compito non è decidere di questioni controverse, ma solo stabilire se un testo è conforme alle direttive del codice deontologico dei giornalisti.

Presa di posizione 13/2023